Cosa fanno i Veterinari Omeopati nei loro Ambulatori? Quali patologie trattano? Quali risultati ottengono? In che modo utilizzano l’Omeopatia?
Queste sono alcune tra le domande che colleghi curiosi e avveduti si pongono e pongono a chi di noi utilizza tutti i giorni la Medicina Omeopatica nella pratica clinica di casi acuti e cronici. E’ normale porsi queste domande, davanti ad una disciplina medica che guarda alla globalità di un individuo e alla complessità delle sue manifestazioni. L’Omeopatia infatti fa parte delle medicine cosiddette “olistiche”. Per olistico si intende il sistema filosofico e terapeutico che prende in considerazione il paziente come espressione di un insieme, nella quale le singole parti non possono essere comprese se non in relazione alla totalità dell’individuo. I sintomi, infatti, non sono altro che manifestazioni caratteristiche di un disequilibrio all’interno del sistema, che ci informano sul suo stato e sulle sue capacità di reazione. Al momento di affrontare una terapia con il metodo olistico, non si dovrà curare solamente la malattia in senso stretto, ma si porrà attenzione a tutto il sistema nella sua totalità. Diventa quindi importante sia l’analisi dei sintomi della malattia in atto, ma anche tutte le manifestazioni non specificatamente patologiche, che esprimono il quadro complessivo del sistema. La prescrizione dovrà di fatto tenere conto dei sintomi che disturbano il paziente, ma soprattutto dell’espressione dei sintomi non patologici, cioè i segni tipici e caratteristici del malato che si inserisco in un complesso quadro generale, dove il sintomo patologico ne è solamente una piccola parte.
Ma tutta questa complessità non rischia di fare confusione? Insomma, per orientarsi in un sistema complesso nel quale qualcosa si è inceppato (= malattia), quali sono i punti di riferimento sui quali posso lavorare per mettere a punto la migliore strategia (= terapia) che sia in grado di riportare il mio sistema in una situazione di equilibrio (= salute)?
Uno dei dogmi sui quali di fonda la Medicina Omeopatica è la Legge del Simile. Nel §22 dell’Organon si legge: “Le proprietà terapeutiche dei medicamenti risiedono esclusivamente nella loro facoltà di provocare sintomi patologici nell’uomo sano e di farli sparire nel malato…i medicamenti diventano capaci di sconfiggere le malattie provocando un certo stato patologico artificiale capace di annullare ed eliminare… lo stato morboso presente”. Hahnemann notò come la somministrazione di una sostanza omeopatica in un individuo sano fosse in grado di produrre un determinato complesso coerente di sintomi. Cioè, un medicamento omeopatico è capace di provocare una vera e propria patologia artificiale in un individuo sano. Questo quadro patologico artificiale, qualora si presentasse come malattia in un paziente, può essere curato dal medesimo rimedio che l’ha provocato nel sano. La reciprocità di manifestazioni tipiche di un rimedio e quelle presenti in una forma morbosa, esprime l’applicabilità di questa legge. Quindi, tanto più una malattia ricalca il quadro sintomatologico prodotto da un rimedio, tanto più si rispecchia nella Legge della Similitudine. Tutti i sintomi specifici prodotti da una tale somministrazione sono le manifestazioni cliniche e caratteristiche tipiche del rimedio in esame e vengono registrate nelle Materie Mediche (M.M.). Nelle M.M. si trova quindi l’elenco sistematico di tutti i sintomi che compaiono negli sperimentatori di una determinata sostanza. Non a caso una delle fonti primaria di conoscenza in omeopatia è rappresentata dai dati della materia medica (sperimentale e clinica).
Di seguito riporto una breve rielaborazione schematica, tratta dalla consultazione di alcune M.M., di un rimedio polireste, Staphysagria. Inoltre, ho voluto aggiungere una serie di casi clinici felini, riferiti alla medesima patologia curata (Complesso Granuloma Eosinofilico – CGE), per i quali Staphysagria è stato l’intervento terapeutico appropriato per risolvere i casi con successo. In mancanza di una Materia Medica Veterinaria affidabile, cioè di rimedio omeopatici somministrati in animali sani per raccoglierne le manifestazioni sintomatologiche proprie del rimedio (proving), ci si deve appoggiare alla Materia Medica umana. Mai in nessun caso affrontato finora, ho trovato difficoltà a trovare riferimenti specifici e completi per i sintomi dei nostri animali. Per semplicità riporterò una breve e sintetica anamnesi clinica e omeopatica di ogni singolo caso, la scelta dei sintomi e le fasi salienti del decorso terapeutico.
Rimedio: Staphysagria.
Classificazione: Pianta della famiglia delle Ranuncolacee, classificata con il nome di Delphinium Staphysagria. Vive essenzialmente nell’Europa del sud (Italia, Francia e Grecia). Le diluizioni del rimedio si ottengono a partire dalla T.M., proveniente dalla triturazione dei semi. I semi sono di colore brunastro e contengono un nucleo oleoso biancastro di odore poco gradevole. Il gusto è piccante e amaro, acre. Fu sperimentata da Hahnemann.
Per la Dottrina delle Signature abbiamo questi riferimenti:
rami e foglie rivolti verso il basso: persona gentile e mite.
semi ruvidi: tendenza della pelle alla formazione di escrescenze, polipi e neoformazioni.
i semi contengono due alcaloidi che possono provocare morte i 2-3 ore, nonostante l’apparenza i semi dunque contengono sostanze il cui effetto può essere mortale: persone miti e semplici, ma che racchiudono al loro interno una forte rabbia repressa.
Azione tossica: I semi di Staphysagria furono usati da Ippocrate per la loro azione emetica.
Nucleo del rimedio: E’ uno dei rimedi policresti che spesso non viene prescritto attraverso informazioni dettagliate riguardanti sintomi fisici o generali, piuttosto la prescrizione viene effettuata sull’”essence” o l’eziologia. La sensazione principale è la dignità e l’onore. L’impegno è quello di conservare la propria dignità. C’è grande indignazione per le cose fatte da altri o da se stesso e si addolora per le conseguenze. Il paziente Staphysagria non deve rispondere agli attacchi, ma deve sopportare tutte le umiliazioni per non perdere la sua dignità. Ma ad un certo punto può essere troppo difficile mantenere il controllo, comincia allora ad emergere la collera. Se un paziente viene toccato nel suo punto sensibile, che è il suo onore, la sua reputazione e il rispetto di se, si otterrà una forte e intensa reazione.
Parola chiave: Dolcezza, Repressione della rabbia, Indignazione.
Eziologia: Disturbi da offesa e indignazione, disturbi dopo interventi chirurgici, tagli come se ci fosse una intrusione nella sua integrità e dignità.
Essentials: Il nucleo che caratterizza Staphysagria è la soppressione delle emozioni. Sono pazienti molto eccitabili e facilmente reattivi. La soppressione delle emozioni porta ad uno stato di passività dolce e rassegnazione. I pazienti Staphysagria non sono mai egoisti, sono severi, orgogliosi e fieri. Sono umili e coscienti della loro impotenza. Ciò porta a sviluppare una sorta di “durezza” sul piano mentale che si manifesta anche sul piano fisico con lo sviluppo di neoplasie e tumori. Questo è particolarmente evidente in relazione agli organi sessuali con tumori alle ovaie, all’utero e ai testicoli.
Mentale: Disturbi da indignazione, mortificazione e delusioni romantiche. Soppressione di emozioni, di collera e disturbi da afflizione. Spesso c’è una storia di abusi, di incesti. Persona gentile, dolce e mite, sensibile alla rudezza e incapace di combattere per i propri diritti. Fantasie romantiche e sessuali prima di addormentarsi, che portano alla masturbazione. Molto sensibili alle più piccole impressioni, tanto che è facilmente offeso dalle parole (Ign.). Indifferenza, apatia, facilmente abbattuto, debolezza di memoria (Anac., Aur., Nat-m, Phos-ac.). Tendenza a scagliare oggetti quando è arrabbiato.
Modalità generali:
Aggravamento:
da ogni forma di rabbia, indignazione, pena e afflizione, mortificazione.
perdita di fluidi, dal tabacco, dagli eccessi sessuali, dalla masturbazione, dal minimo tocco della parte malata.
al mattino, al risveglio.
dopo il pisolino pomeridiano
mangiando, di notte, dalla luna piena.
Modalità locali:
Testa: sensazione di palla rotonda nella fronte, dolore presso rio come un cuneo, aggravato al mattino, migliorato dal riposo. Facilità a prendere pidocchi, eczemi crostosi con caduta dei capelli.
Orecchio: sensazione di vento che soffia nelle orecchie, sente come se fuori piovesse.
Bocca: mal di denti durante le mestruazioni, perdita dei denti, denti dolorosi mangiando per il minimo tocco del cibo e delle bevande, peggiorato da bevande fredde e dopo mangiato. I denti sono neri oppure con striature nere.
Digerente: fame vorace anche se lo stomaco è pieno. Deglutisce continuamente mentre parla. Gastriti acute per collera repressa. Coliche dopo ovarioisterectomia o laparatomia (Bis., Hep.), dopo aver bevuto acqua fredda, con dissenteria. Dissenteria per collera repressa.
Urinario: cistite dopo collera o indignazione, bruciore che passa durante la minzione, ma torna subito dopo. Sensazione di gocce di urina che staziona nell’uretra.
Genitale: tendenza alla masturbazione, polluzioni frequenti, eccitazione sessuale ossessiva ma riservata. L’emissione seminale è seguita da un senso di mortificazione e dispiacere. Ipersensibilità vulvare al minimo tocco (neonata che non tollera il pannolino). Dolori ovarici irradianti alla coscia, metrorragia in menopausa con dolori lancinanti. Depressione dopo il parto, specie se cesareo, con profondo senso di risentimento per essere stata ‘violentata’ e indignazione nei confronti di infermiere e medici.
Pelle: prurito erratico, psicogeno. Verruche peduncolate a forma di cavolfiore, papillomi. Psoriasi dopo afflizione, mortificazioni ed emozioni soppresse.
Desideri e avversioni:
Desideri: dolci, latte, latte freddo che aggrava. Desiderio smodato di minestre, vino, brandy (rimedio dell’alcolismo)
Avversioni: grassi, latte.
Diagnosi differenziale con altri rimedi similari:
Ailments from anger, mortification or reserved displeasure: Aur m, Staph, Bry, Coloc, Ign, Lyc, Nat m.
Mortification caused by offense: Coloc, Lyc, Staph.d by offense
Trifling things produce profound vexation: Ign, Plat, Staph.
Pulsatilla: dolce, yelding disposition, cistiti ricorrenti, paura dei luoghi alti, desiderio di dolci, avversione ai grassi.
Silicea: dolce, remissivo, orzaioli, avversione al latte e ai grassi.
Natrum carbonicum: dolci e servizievoli, avversione al latte.
Compare: Caust., Col., Ign., Lyc., Puls.
Remedies that follow well: Calc., Fl-ac, Ign., Kali-c, Lyc., Nux-v, Puls., Rhus-t, Sel., Thuja.
Caso clinico 1
Gatto femmina, Persiano, sterilizzata di 10 anni d’età.
Motivo della visita: Complesso Granuloma Eosinofilico.
Anamnesi clinica: nell’Ottobre ’94 cominciano a comparire zoppie con caratteristiche erratiche, trattate con steroidi. Nei primi mesi del ’96 si manifesta una crisi respiratoria con dispnea, cianosi, risoltasi con ossigeno terapia e steroidi. A Febbraio viene effettuata l’ovarioisterectomia. A Marzo ’96 viene diagnosticata una ulcera indolente riferibile a CGE. A Settembre dello stesso anno viene asportata una neoformazione eosinofilica dal palato molle. Nel ’97 e nel ’98 il CGE viene trattato con Prednisolone e Oscillococcinum®. A Settembre del ’98 la gatta subisce il secondo intervento al palato molle per CGE. Per tutto il ’99 fino a Marzo del 2000 vengono somministrati 10 mg di Metilprednisolone acetato ogni 20-30 giorni circa. In questo periodo ricompaiono le zoppie erranti. A Marzo viene somministrato Mercurius solubilis in monodose per il CGE, associato a Arnica per le zoppie. Nel Dicembre del 2000 ci si rivolge alla Omotossicologia con Arnica-Hell®, Engystol® e Histaminum®, che porta a un leggero miglioramento delle zoppie ma non del CGE. A Febbraio ’01 si effettua il terzo intervento in bocca. Ad Aprile dello stesso anno la gatta presenta forte abbattimento e leucopenia dopo vaccinazione.
Anamnesi omeopatica: l’ho ereditata da una famiglia dove c’era un bambino piccolo che la torturava. E’ sempre stata simpatica con tutti fino alla sterilizzazione, dopo ha iniziato ad essere aggressiva non più così affettuosa. Tutto il problema legato al CGE è cominciato dopo l’ovaroisterectomia. Ignora le persone presenti in casa. Manifesta spesso la sua aggressività. Di notte dorme sempre sul letto con noi. Peggiora con la pioggia. E’ abbastanza calorosa e peggiora d’estate con i primi caldi. Quando le ho fatto il bagno è addirittura svenuta, come se avesse avuto un collasso, anche quando la pulisco un pochino con l’acqua fa delle scene incredibili. Con il cibo non è vorace. In passato era stata ipotizzata una allergia al pesce per una crisi respiratoria subito dopo averne mangiato.
Sintomi omeopatici scelti per la repertorizzazione:
GENERALS – HEAT – sensation of
GENERALS – BATHING – aversion to bathing
EXTREMITIES – PAIN – Joints – wandering
MIND – AILMENTS FROM – mortification
GENERALS – WEATHER – wet weather – agg.
GENERALS – INJURIES – operation – ailments from
Rimedio scelto: Staphysagria 5 CH, 3 granuli 3 volte al giorno.
Decorso terapeutico: subito dopo la prima somministrazione, effettuata alla sera in Settembre 2001, la gatta ha avuto una notte “tormentata”, è stata molto irrequieta e non ha dormito tutta la notte. Il giorno dopo ha cominciato a calmarsi e a dormire molto il giorno e la notte. Dopo 2 mesi dall’inizio del rimedio sono comparse delle aree eritemiche sulla regione dorsale del collo, associate a gonfiore del labbro superiore. Questi problemi si sono autolimitati in poche settimane. In seguito a questa situazione sono passato a Staphysagria 15 CH, 3 granuli al giorno sciolti in acqua che hanno portato alla ricomparsa della zoppia e della ulcera dolente. La gatta mangia normalmente e mantiene regolari le grandi funzioni organiche, inoltre non presenta segni di abbattimento e di malessere generale. Il quadro clinico mostra un peggioramento dei sintomi locali, ma il quadro generale è in netto miglioramento. Ciò depone per una prognosi favorevole e per la scelta corretta del rimedio somministrato, che dovrà essere continuato assicurandoci che i sintomi omeopatici dell’animale corrispondano al quadro di Staphysagria, nel rispetto della Legge del Simile.
Caso clinico 2
Gatto maschio, Europeo, castrato di 2 anni d’età.
Motivo della visita: Patologie Cutanee Eosinofiliche, Complesso Granuloma Eosinofilico.
Anamnesi clinica: adottato da un gattile a Gennaio del 2002 all’età di 8 mesi. Vaccinato regolarmente. Subito dopo essere arrivato casa ha cominciato con lacrimazione dall’occhio sinistro, trattata con Euphrasia in collirio che però non ha risolto il problema. A distanza di pochi giorni dalla castrazione effettuata a Maggio ’02, ha presentato una dermatite interdigitale alla zampa anteriore destra, associata ad alopecia ventrale da leccamento. Il problema è stato trattato con antibiotico per via generale e anti-istaminico. A Settembre dello stesso anno è ricomparsa la dermatite interdigitale caratterizzata da forte prurito e la presenza di uan ulcera indolente sul labbro inferiore. Durante il trattamento con corticosteroidi e antibiotico il gatto ha manifestato tremori generalizzati, grande sonnolenza. Dopo un leggero miglioramento delle lesioni, il quadro riferibile a Patologie Cutanee Eosinofiliche si è aggravato, con forte abbattimento e inappetenza, imponendo una dieta iposensibilizzante e la somministrazione prolungata di Amoxicillina + Ac. Clavulanico 15 mg/Kg bid e Prednisone 0,5 mg/Kg sid.
Anamnesi omeopatia: è un gatto molto timido con gli estrenei, è giocherellone, curioso, tranquillo, è pauroso. Appena vede qualcuno scappa, anche quando c’è il tono di voce alto. E’ indifferente ai petardi e temporali. E’ attratto dall’acqua. Quando viene visitato dal veterinario si lascia andare, come se fosse svenuto. Adesso è a dieta, mangia cavallo da 7 settimane in associazione con patate e carne di quaglia. Le lesioni cutanee sono peggiorate lo stesso nonostante la dieta. Ha problemi di stitichezza in alternanza con diarrea. Desidera cibo freddo da frigo, il gelato e il pesce. Non lo vedo mai bere. Rifiuta il latte.
Ho notato che le lesioni cutanee e le infiammazioni alla bocca migliorano quando lo portiamo in collina, dove può restare fuori casa tutto il giorno e riprendono quasi istantaneamente quando torniamo in città.
Sintomi omeopatici scelti per la repertorizzazione:
GENERALS – AIR – indoor air – agg.
STOMACH – THIRSTLESS
GENERALS – FOOD and DRINKS – milk – aversion
GENERALS – FOOD and DRINKS – sweets – desire
GENERALS – INJURIES – operation – ailments from
Rimedio scelto: Staphysagria 30 CH, 3 gocce dinamizzate al giorno.
Decorso terapeutico: a Gennaio 2003 le lesioni interdigitali sono peggiorate, ma ha è tornata la voglia di giocare e non è più di umore spento come prima. Dopo 35 giorni di somministrazione di Staphysagria 30 CH, le lesioni interdigitali sono guarite assieme all’ulcera indolente. Ora ha una dieta variabile, mangia di tutto.
Caso clinico 3
Gatto maschio, Europeo, castrato di 4 anni d’età.
Motivo della visita: Complesso Granuloma Eosinofilico.
Anamnesi clinica: è sempre stato bene e non ha mai avuto grossi problemi patologici. Tutti i suoi problemi sono cominciati nell’estate del 2000, a circa un mese dopo la castrazione, con difficoltà e dolore durante l’assunzione del cibo. Fu diagnosticato un CGE e trattato con cicli di antibiotico e corticosteroide per 2 anni. Ora presenta una piaga con aspetto purulento sulla punta della lingua, fortemente dolorosa.
Anamnesi omeopatica: è abbastanza sensibile ai cambiamenti di tempo. E’ un soggetto fortemente caloroso, tanto che si posiziona davanti al flusso dell’aria condizionata. Dopo la castrazione sono cominciate le lesioni in bocca ed ha addirittura cambiato carattere, diventando molto più aggressivo nei confronti dell’altro gatto che abbiamo in casa. E’ sempre stato un gatto molto schivo, un po’ associale perché preferisce stare appartato e da solo. Non sopporta essere pettinato, toccato e accarezzato, si innervosisce e graffia. E’ un gatto molto pulito, ma da quando è stato castrato ha cominciato ad urinare in modo inappropriato fuori dalla vaschetta. Non evacua se la cassettina non è pulita. Mangia un po’ di tutto, ma è un selezionatore di cibo, mangia scartando e selezionando l’alimento presente nella ciotola.
Sintomi omeopatici scelti per la repertorizzazione:
GENERALS – INJURIES – operation – ailments from
MIND – COMPANY – aversion to
GENERALS – HEAT – sensation of
MIND – FASTIDIOUS
Rimedio scelto: Staphysagria 5 CH, 3 granuli 3 volte al giorno.
Decorso terapeutico: già dopo 2 giorni dalla somministrazione del rimedio ha ricominciato a mangiare senza le manifestazioni di dolore in bocca. Al 10° giorno il gatto è arrivato in ambulatorio con mucose fortemente itteriche, abbattimento, inappetenza. All’esame biochimico di evidenziarono valori elevati della Bilirubina totale e degli enzimi epatici, con ipoalbuminemia e ipoproteinemia, riferibile a epato-colecistite, confermata anche dall’esame ecografico. Si richiese la sospensione di Staphysagria e la somministrazione di Chelidonium majus 30 CH, 10 granuli sciolti in poca acqua e somministrati continuativamente ogni ora per 5 giorni. La risoluzione dell’ittero si è avuta dopo 3 giorni di Chelidonium, dopo i quali è stata ripresa Staphysagria 200 CH 3 gocce dinamizzate sid. Le seguenti visite di controllo al 45°-90°-180° giorno dall’inizio della somministrazione del rimedio omeopatico non hanno messo in evidenza segni o sintomi riferibili a CGE.
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