
“The Oncologist” è una tra le riviste scientifiche mondiali più importanti nel campo dell’oncologia. In questi giorni viene pubblicato uno studio clinico (RCT) in cui si evidenzia una maggiore qualità della vita e una maggiore sopravvivenza in quei pazienti trattati con #Omeopatia (sì ma quella individualizzata o “classica”), in aggiunta alla Medicina Convenzionale antitumorale in pazienti con tumore polmonare.
I pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato hanno opzioni di trattamento terapeutico limitate. Accanto al trattamento antitumorale convenzionale, l’omeopatia potrebbe aiutare ad alleviare gli effetti collaterali della terapia convenzionale. Lo scopo del presente studio era di indagare se l’omeopatia additiva potesse influenzare la qualità della vita (QoL) e la sopravvivenza nei pazienti con NSCLC.
Patients with advanced non‐small cell lung cancer (NSCLC) have limited treatment options. Alongside conventional anticancer treatment, additive homeopathy might help to alleviate side effects of conventional therapy. The aim of the present study was to investigate whether additive homeopathy might influence quality of life (QoL) and survival in NSCLC patients.
“Ma tanto È placebo”: NO! Lo studio è in doppio cieco: nè il medico nè i pazienti sapevano cosa prendevano… in più è uno studio condotto in numerosi ospedali, multicentrico appunto!
Non ci sono scuse… l’Omeopatia funziona… eccome, basta saperla individualizzare.