Prima di tutto questi attacchi ci sono perchè ormai siamo vicini alla scoperta del meccanismo di azione dei rimedi omeopatici. Capite? Non significa che conosceremo, se già non lo conoscono alcuni ricercatori, come funziona un singolo farmaco omeopatico dal punto di vista della sua attività biologica, ma lo conosceremo per tutti, per arnica, per echinacea, per la belladona, per helleborus, per lac caninum, per hepar sulhuris… sarà come scoperchiare il vaso di pandora. Perchè qui non si tratta di conoscere quale attività biologica ha una singola molecola, come ad esempio la penicillina o la fluoxetina, ma conosceremo come funzionano tutti i rimedi omeopatici, ognuno con la sua specificità.
C’è chi dice e chi sostiene alla base di queste reticenze e ostilità nei confronti dell’omeopatia ci siano delle ragioni economiche . Non so se è proprio così, ma abbiamo purtroppo avuto già molti esempi di conflitti di interessi tra medicina e profitto, fatti che non guardavano proprio la tutela della salute dei pazienti.
Ma a mio parere il problema di questi attacchi è soprattutto culturale. E’ come una sorta di miopia rispetto alla conoscenza. Spesso siamo arroccati nella consuetudine: si è sempre fatto così, cambiano gli strumenti , diventano più raffinati anche più efficaci, ma il metodo rimane uguale. Sappiamo che in medicina ciò ha prodotto tanti buoni risultati sulla salute dell’uomo e degli animali. Ma ora , il grande laboratorio a cielo aperto che è il nostro pianeta ci sta dicendo che qualcosa è andato storto, sta andando storto , forse non era prevedibile. Ma se guardiamo a ciò che succede in questo grande laboratorio dal punto di vista clinico, come se fossimo un dottore, non possiamo proprio dire che va tutto bene: i malati sono sempre in numero maggiore, sempre di più ci confrontiamo con patologie croniche , anche in veterinaria, malattie croniche , invalidanti, gravose da sostenere per il paziente e per i proprietari di animali, le spese sanitarie sono sempre in aumento. Se infatti devo osservare clinicamente, come se fossi un medico, a ciò che succede nell’era antibiotica , devo dare un peso importante ad un sintomo emergente: la comparsa dell’antibioticoresistenza. E’ una roba grossa (altro clippino). Se la prendiamo come sintomo clinico, significa che le stesse azioni che stiamo perpetuando per la salute , ora ci stanno facendo morire. Quindi c’è bisogno di un cambiamento culturale. C’è bisogno di ricorrere a nuovi paradigmi, all’integrazione di nuovi saperi con la medicina corrente perchè il paziente sta male e sembra che ora stia male anche per le cure usuali che riceve. Di questo bisogna discutere. Di questo bisogna farsi carico.
E quindi credo che l’omeopatia sia un alibi,anche per questo motivo per non occuparsi di problemi ben più gravi ed emergenti. Perchè è un modo per distogliere la gente dal vero problema, si crea ad arte una polarizzazione sull’argomento, chi contro chi a favore, mentre le problematiche serie, quelle che mietono vittime costantemente, passano , come si dice, sotto l’uscio.
Quindi facciamo attenzione a non farci tirare dentro la polarizzazione omeopatia si , omeopatia no, perchè è solo una forma di distrazione di massa da problemi pressanti per la salute pubblica.