Vorrei raccontare la storia di Leon, un Weimaraner maschio di 2 anni.

Il caso di Leon è un caso complicato, un animale giovane che presenta una patologia grave per la quale sarebbe sottoposto ad una terapia immunosoppressiva per molti anni con le conseguenze cliniche che portano i farmaci di questo tipo dati per periodi prolungati. Ma vorrei anche porre l’accento sulla prognosi che si tramuta da malattia cronica inguaribile ad una prognosi ‘possibilista’ con regressione dei sintomi e guarigione. La prognosi omeopatica è un punto nodale della cura e della metodologia omeopatica. Gli omeopati sanno che se il rimedio è corretto, questo entra in coerenza-risonanza con l’individuo, inteso come una espressione di una totalità sintomatologica mente-corpo-ambiente (psico-somatica), e si possono creare delle induzione di processi di guarigione che travolgono le sentenze delle prognosi della medicina convenzionale.
L’individuo in se produce dei sintomi che non sono la codifica di un errore biologico, ma piuttosto sono l’espressione di una capacità o incapacità di adattamento all’ambiente nel quale è immerso dal punto di vista cognitivo: ambiente relazionale, ambiente famigliare, ambiente genetico, ambiente nutrizionale, ambiente sanitario etc etc…
Spesso la sentenza di una diagnosi non pone scampo: è definitiva. La la biologia non è così. Attua sempre e costantemente dei processi evolutivi che dobbiamo essere in grado di leggere e darne significanza. La medicina convenzionale in questo ci aiuta poco: è la medicina che ha nella sua metodologia un approccio di cura di massa (il protocollo è uguale per tutti gli individui che condividono la medesima malattia – diffidate da chi vi fa credere che che i protocolli sono adattati alla ‘persona’ perchè non è vero!). Eppure è una medicina che ha fallito nella spersonalizzazione della diagnosi. Dare un nome ad una malattia è importante ma non ci dice nulla o poca sulla persona, sull’individuo.
Ed è per questo che racconto la storia di Leon, un cane sfortunato che aveva il destino segnato da una diagnosi grave:
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miosite eosinofilica autoimmune
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gastroenterite linfoplasmacellulare
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dermatite allergica
Leon viene in studio a Giugno.
Da circa un anno è in terapia con cortisonici e effettua periodi in cui necessita cicli di antibiotico per far fronte alla continua diarrea e alla dermatite.
Leon è nato da una mamma alla 3° cucciolata, allattato e portato a casa a circa 2 mesi d’età.
Alla visita non sembra un cane di 2 anni e mezzo. Ha gli occhi piccoli, testicoli iposviluppati, anche il pene sembra piccolo rispetto alla sua mole. Sembra quasi voglia mantenere le sue caratteristiche neoteniche invece di crescere.
E’ stato svezzato con crocchette industriali puppy. Arrivato a casa ha proseguito una dieta industriale base di cibo secco.
Ha sempre seguito piano vaccinali semestrali.
Da cucciolo ha iniziato ad avere i primi problemi gastro-enterici: diarrea, con presenza di sangue, vomito.
Sono stati fatti dei cambi dietetici con cibo industriale specifico del tipo “gastrointestinal”. Ma non risolvevano il problema. Ha preso anche dei fermenti lattici. Stava subito bene, dopo 15-20 giorni tornava la diarrea. In questo periodo ha fatto parecchi cicli di antibiotici.
E’ poi emerso che era affetto da Giardiasi. Ha fatto parecchi cicli di diversi antibiotici (come da cartelle cliniche).
Ciò che sto notando circa l’incidenza della giardiasi è questo: cani sverminati precocemente ad un mese di vita con diversi trattamenti di sverminanti, associati ad una dieta industriale allo svezzamento e di proseguimento presentano con maggior incidenza la positività alla giardiasi.
Questa è una osservazione clinica documentata in numerosi casi.
Una spiegazione potrebbe fornircela un interessante articolo comparso su nature nell Aprile 2012 sul ruolo dei parassiti nei confronti dell’immunità intestinale e generale e il significato dei sui caratteri evolutivi: “Allergic Host Defences”
All’età di 12 mesi Leon inizia ad avere sintomi strani: non apre più la bocca, presenta dolore alla prensione della palla, ogni volta che mastica manifesta dolore e guaisce.
Era cambiato anche il volto. Un giorno lo portiamo in clinica perchè si era gonfiato tantissimo sopra agli occhi, sulla regione temporale sia a destra che a sinistra. Dopo questo gonfiore trattato con terapia cortisonica, i muscoli temporali si sono atrofizzati. E’ stata fatta una biopsia che ha fatto emergere una Miosite Eosinofilica Autoimmune. La terapia prescritta: 6 mesi di cortisone.
Ma ogni 15 giorni , nonostante la cura, si rigonfiava.
E’ stato portato in un Centro attrezzato dove è stata effettuata una TAC che ha confermato la diagnosi. Inoltre, in altro Centro specializzato è stata fatta una colonscopia dopo alcuni episodi di dissenteria grave con presenza di molto sangue. La diagnosi : enterite cronica linfoplasmacellulare.
Poi è stato portato il altri centri veterinari per avere dei consulti ed è emerso il sospetto diagnostico di malattia Addisoniana (Morbo di Addison)
Il morbo di Addison, noto anche come ipoadrenocorticismo, è una condizione che colpisce una o entrambe le ghiandole surrenali del cane (localizzate appena sopra i reni). Tutto ciò che danneggia le ghiandole surrenali può provocare il morbo di Addison. I cani affetti da questo disturbo non producono una quantità sufficiente di ormoni surrenalici, essenziali per quasi tutti gli aspetti della funzionalità corporea. Questo causa uno squilibrio dei livelli di glucosio, potassio, sodio e cloruro circolanti, portando all'insorgenza di disidratazione e gravi problemi a carico degli organi vitali, in particolar modo del cuore. I cani affetti sperimentano estremo malessere, specie se sotto stress. Essi possono sperimentare anche dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, debolezza, abbattimento e altri sintomi spiacevoli, che in genere insorgono ad ondate, e possono collassare senza motivo apparente.
Una delle cause più riconosciute del mordo di Addison nei cani è la distruzione autoimmune mediata delle cortecce surrenali. I disturbi autoimmuni insorgono quando il complesso sistema immunitario del cane non funziona correttamente e inizia ad attaccare i tessuti dell’animale, in questo caso specifico le ghiandole surrenali. Il morbo di Addison immuno-mediato canino di solito si verifica senza nessun motivo conosciuto. Per questo motivo viene denominato morbo di Addison “idiopatico”
1° visita omeopatica
Leon è un cane super agitato. Deve andare, deve fare.
Con gli altri cani non ha nessun problema, non è mai stato aggressivo anche quando una volta è stato aggredito e non ha risposto, se non con una ringhiata.
E’ stato rincorso e morsicato da un altro cane. Non gli piace uscire con la pioggia. Non gli piace bagnarsi.
E’ morboso nei miei confronti, in casa è la mia ombra. Va a letto solo quando vado a letto io, sta nella stanza dove sono io, si alza quando mi alzo io.
Ha sempre fame e beve tantissimo.
Non ha alcun interesse sessuale nei confronti di femmine in calore.

Terapia:
Zincum phosphoricum 30 LM 3 gocce bid
Dieta Barf
Rivedo Leon dopo 1 mese di cura e di cambio nutrizionale….
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i problemi gastroenterici sono scomparsi.
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La dermatite inizia a migliorare
La proprietaria mi dice: quando era piccolo, agosto 2013, eravamo in montagna. E’ caduto in un dirupo di rovi.
E’ curioso: mette il naso ovunque
E’ agitato : quando è fuori si trasforma, tira, sembra un forssennato
E’ diffidente: nelle situazioni che non conosce fa fatica a fidarsi
Beve molto e urina molto.
Dall’esame delle urine il Ps: 1012
Terapia 2° visita:
hypofisis 4ch 3 granuli bid
cortisoniunum 4 ch 3 granuli bid
Zincum phosphoricum 30 LM 5 gocce sid
Ad Ottobre….
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Dermatite allergica: clinicamente guarito
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Miosite eosinofilica autoimmune: clinicamente guarito
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Gastroenterite linfoplasmacellualre: clinicamente guarito
Da mesi abbiamo sospeso tutti i farmaci. Continuiamo con una dieta Barf ‘simile’
“Lui è rinato, gioca ha voglia di fare e giocare”.
Al momento della 3° visita ad Ottobre, Leon presenta:
– lieve borsite gomito sinistra
– lieve alopecia dorsale reg. collo, cute integra, presenza di neoformazione (granuloma) sottocutaneo
terapia alla 3° visita :
Silicea 1000 CH 5 gocce a giorni alterni per 1 mese
L’estate seguente, mentre erano in vacanza in Liguria, Leon sta male. Viene portato in una clinica per un grave e doloroso edema alla zampa anteriore sinistra. Viene fatta una diagnosi di flemmone localizzato e trattato con antibiotici e anti-infiammatori. Durante quel periodo Leon beve molto e fa molta urina, tanto che di notte non riesce a trattenerla e deve essere portato fuori costantemente.

Si approfondiscono gli esami diagnostici ed emerge un forte sospetto di Morbo di Addison.
Leon anche episodi di stimolo ad urinare urgente, di notte. Tanto che non la trattiene e la fa in casa. Beve tantissimo.
E’ sempre agitato, ma ora in casa è tranquillo. Dall’esame del sangue e delle urine emerge un sospetto di Morbo di Addison. Si prosegue con la terapia omeopatica cambiando rimedio.
Terapia 4° visita di Settembre
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phosphorus triiodatus 30 CH 3 granuli mattina e sera
Dopo 6 mesi rivedo Leon.
Ciò che balza subito all’occhio è la sua vitalità, la lucentezza del pelo, la grande forma fisica, è un cane più equilibrato. Non ha più manifestato sintomi riferibili e vomito e diarrea, la dermatite è un ricordo e le crisi legate alla miosite autoimmune non si sono più manifestate.
Terapia 5° visita:
phosphorus 1000K 5 gocce al bisogno
Per affrontare il lavoro con l’omeopatia ci vuole forza e consapevolezza, in un mondo che sta cambiando ma al quale cambiamento si oppone. Bisogna saper leggere i sintomi individuali e tradurli nella dinamica di una terapia informazionale e non chimica, esente da protocolli ma dove ‘il metodo’ della raccolta anamnestica biopatografia e scelta dei sintomi peculiari e caratteristici dell’individuo sono la guida alla prescrizione.
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ho letto con piacere e quasi commozione questo articolo, è pazzesco come le cose possano cambiare affidandosi a chi con competenza e amore “osserva” il paziente, sono felice di averti incontrato Dott. Bettio. Spero tu possa salvare tanti e ancora tanti pelosi.