la gestione della fauna selvatica in generale soffre di posizioni antitetiche e spesso pregiudiziali. tutelare l’ambiente, la fauna che popola gli ecostemi e la flora penso sia una enorme risorsa, soprattutto in un paese devastato dal punto di ista urbanistico e fortemente antropoformizzato. l’uomo crede di aver diritto su ogni cosa, luogo, animale dimenticando i diritti di altri esseri senzienti, gli animali. manchiamo di rispetto, prospettive ed educazione alla natura. eticamente ed ecologicamnete è sconvolgente quello che succede alla fauna selvatica per opera dell’uomo. il caso dell’orsa Daniza non è isolato, è sotto i riflettori come fenomeno estivo, ma tutti i giorni vengono ammazzati lupi vipere tassi etc etc perchè qualcuno li ritiene dannosi sia per l’ambiente sia per il territorio, sia per le varie attività umane. l’uomo ha dsimparato a confrontarsi col selvatico, lo ritiene una minaccia per se, dice che vipere e lupi sono pericolosi per l’incolumità, perchè portano malattie… cose già sentite anche a proposito dell’immigrazione umana. l’uomo non sa o non vuole relazionarsi col selatico perchè non si relazione più con la sua parte atavica ancestrale istituale e misteriosa. stiamo perdendo contatto con la natura che crediamo imperfetta e nemica. la nostra testa, la nostra filosofia delirante antropocentrica e onnipotente, di fronte al selvatico incontra il proprio limite, incontra il se misterioso e lo vuole uccidere. lo vuole cancellare. questo succede in molti ambiti del sociale, questo succede nel campo della riceca medica… pastori che si lamentano di lupi che mangiano pecore quando non fanno più i pastori nel senso che non ossrano, non ‘curano’ più il loro gregge come si drovrebbe curare qualcuno da proteggere. genitori impazziti perchè nei giardini di case in montagna ci sono le vipere e l’unico modo di difendersi è quello di ammazzrle, invece di inseganre ai proprio figli di rispettarle osservarle ed eventualmente stare attenti a non disturbarle. è come lamentarsi se una macchina ti prende sotto mentre attraersi la strada solo perchè reputi che non sia utile o giusto guardare prima a destra e poi a sinistra per capire quando attraversare…
non educhiamo più i nostri figli e noi stessi al rispetto della natura. ci stupiamo se una orsa cerca di difendere i propri cuccioli o il territori che per lei è una risorsa… ci sono montanari e boscaioli che ascoltano il bosco e capiscono se continuare sul sentiero o se conviene cambiare strada… non sappiamo rinuciare a nulla.
mio papà mi ha sempre portato in montagna e mi ha insegnato ad andar per funghi, batti il bastone per terra, alza la frasca del pino col bastone, non sederti sulle pietre al sole, ci posso essere le vipere. questo è il modo di conoscere e rispettare.
Daniza è diventata una contesa, è già arrivata in parlamento… è diventata un caso da rotocalco estivo… intanto la fauna muore e l’uomo attuata il suo inesorabile suicidio.
Olikos cosa ne pensi di questa vicenda?
la gestione della fauna selvatica in generale soffre di posizioni antitetiche e spesso pregiudiziali. tutelare l’ambiente, la fauna che popola gli ecostemi e la flora penso sia una enorme risorsa, soprattutto in un paese devastato dal punto di ista urbanistico e fortemente antropoformizzato. l’uomo crede di aver diritto su ogni cosa, luogo, animale dimenticando i diritti di altri esseri senzienti, gli animali. manchiamo di rispetto, prospettive ed educazione alla natura. eticamente ed ecologicamnete è sconvolgente quello che succede alla fauna selvatica per opera dell’uomo. il caso dell’orsa Daniza non è isolato, è sotto i riflettori come fenomeno estivo, ma tutti i giorni vengono ammazzati lupi vipere tassi etc etc perchè qualcuno li ritiene dannosi sia per l’ambiente sia per il territorio, sia per le varie attività umane. l’uomo ha dsimparato a confrontarsi col selvatico, lo ritiene una minaccia per se, dice che vipere e lupi sono pericolosi per l’incolumità, perchè portano malattie… cose già sentite anche a proposito dell’immigrazione umana. l’uomo non sa o non vuole relazionarsi col selatico perchè non si relazione più con la sua parte atavica ancestrale istituale e misteriosa. stiamo perdendo contatto con la natura che crediamo imperfetta e nemica. la nostra testa, la nostra filosofia delirante antropocentrica e onnipotente, di fronte al selvatico incontra il proprio limite, incontra il se misterioso e lo vuole uccidere. lo vuole cancellare. questo succede in molti ambiti del sociale, questo succede nel campo della riceca medica… pastori che si lamentano di lupi che mangiano pecore quando non fanno più i pastori nel senso che non ossrano, non ‘curano’ più il loro gregge come si drovrebbe curare qualcuno da proteggere. genitori impazziti perchè nei giardini di case in montagna ci sono le vipere e l’unico modo di difendersi è quello di ammazzrle, invece di inseganre ai proprio figli di rispettarle osservarle ed eventualmente stare attenti a non disturbarle. è come lamentarsi se una macchina ti prende sotto mentre attraersi la strada solo perchè reputi che non sia utile o giusto guardare prima a destra e poi a sinistra per capire quando attraversare…
non educhiamo più i nostri figli e noi stessi al rispetto della natura. ci stupiamo se una orsa cerca di difendere i propri cuccioli o il territori che per lei è una risorsa… ci sono montanari e boscaioli che ascoltano il bosco e capiscono se continuare sul sentiero o se conviene cambiare strada… non sappiamo rinuciare a nulla.
mio papà mi ha sempre portato in montagna e mi ha insegnato ad andar per funghi, batti il bastone per terra, alza la frasca del pino col bastone, non sederti sulle pietre al sole, ci posso essere le vipere. questo è il modo di conoscere e rispettare.
Daniza è diventata una contesa, è già arrivata in parlamento… è diventata un caso da rotocalco estivo… intanto la fauna muore e l’uomo attuata il suo inesorabile suicidio.
Grazie.stupendo quello che scrivi