CANE (Pastore Maremmano) – ADENOCARCINOMA PROSTATICO
Le affezioni della prostata, così come nell’uomo, anche nel cane si manifestano nei soggetti non più giovani. Di solito l’insorgenza è piuttosto subdola e via via diventa sempre più evidente. Qualche accenno circa l’anatomia di quest’organo: è una struttura anatomica esclusiva dell’apparato genitale maschile ed è situato normalmente all’interno della pelvi, cavità anatomica delimitata dalle ossa che compongono il bacino; più semplicemente si può dire che è situata tra vescica ed ano. Si tratta di una struttura che avvolge completamente l’uretra nel tratto del collo della vescica ed ha una forma rotondeggiante suddivisa in due lobi da una linea mediana. Sotto l’aspetto funzionale, questa è una ghiandola sessuale che ha il compito di secernere un liquido, detto secreto prostatico, che costituisce un’importante frazione dello sperma e rappresenta il substrato in cui gli innumerevoli spermatozoi trovano la giusta motilità. Nel caso di patologia prostatica, la qualità del liquido prostatico elaborato potrebbe subire delle modificazioni, sia fisiche che chimiche, e questo potrebbe indurre un calo del potere fecondante degli spermatozoi. Infatti, quando la quantità del liquido prostatico prodotto diminuisce sensibilmente di volume, anche la quantità di sperma immessa nella vagina della femmina sarà molto ridotta e quindi insufficiente per consentire la penetrazione in utero di un numero appropriato di spermatozoi affinchè avvenga la fecondazione di un’ovocellula. In caso di prostatite anche la qualità del liquido prostatico potrebbe subire delle alterazioni, un dato importante è spesso rappresentato dall’aumento del pH che ne altera la mobilità degli spermatozoi eiaculati e ne determina l’infertilità del soggetto. Il normale funzionamento della prostata, che va dallo sviluppo dell’organo stesso all’attività secretoria, dipende dall’attività ormonale dei testicoli ed esattamente dall’ormone sessuale, qual è il testosterone e i suoi derivati. Saper riconoscere precocemente i sintomi che il cane manifesta quando insorgono i primi disturbi prostatici sarebbe l’ideale per ogni padrone ed ancor più per gli allevatori, quando hanno stalloni importanti non più molto giovani e sperano di poter prolungare il più possibile la loro carriera riproduttiva, questo anche per poter avviare tempestivamente le cure del caso. Avendo già premesso che la prostatite affligge i cani maschi anziani di tutte le razze, è opportuno precisare che la fascia di età in cui comincia “il rischio prostata” è dopo il settimo-ottavo anno di vita, fatta qualche rara eccezione di soggetti giovani. Dopo quest’età sarà opportuno che almeno una volta all’anno, quando si va dal veterinario per le normali vaccinazioni, si faccia fare anche un preventivo controllo della prostata. L’indagine più semplice consiste in una rapida esplorazione digitale rettale che, se condotta correttamente, è del tutto indolore e consente di valutare in pochi secondi dimensioni, simmetria e posizione dell’organo, oltre a poter evidenziare eventuali segni di dolenzia. Inoltre, durante l’esame clinico, di notevole importanza è la palpazione addominale che mira ad accertare un’eventuale dilatazione della vescica o la presenza di una massa ascessuale a carico della prostata. Tutti questi segni clinici possono servire a dare utili indicazioni diagnostiche immediate, ma meritevoli di successivi approfondimenti diagnostici che si avvalgono anche di mezzi strumentali come l’indagine ecografica, rx, esami bioptici, contrastografici e colturali dei quali parleremo più avanti. La prostata può essere sede di diversi tipi di disturbi ed a seconda dell’entità dei tessuti colpiti ne scaturisce la gravità della malattia. Fra le diverse patologie prostatiche la più frequente è l’ipertrofia prostatica benigna che, nell’ambito dei processi di invecchiamento, deve essere considerata come un’evoluzione quasi fisiologica. Consiste in un aumento di volume della prostata, ovvero in una proliferazione benigna degli elementi cellulari della ghiandola, dovuta ad un’alterata stimolazione ormonale testicolare, che è frequente insorgere con l’avanzare dell’età. Quando l’ipertrofia prostatica è di modesta entità, spesso passa inosservata, mentre, quando la patologia diventa conclamata, si manifestano sintomi clinici specifici che sono comunque comuni in tutte le diverse forme di affezioni prostatiche e consistono nella perdita spontanea di alcune gocce di sangue, presenti ad intermittenza, che si evidenziano al di fuori della minzione e sono spesso rilevabili, oltre che sul pelo intorno all’apertura del prepuzio, o sulle zampe posteriori, anche sul pavimento dove il cane abitualmente staziona. Molto spesso, quando il cane urina, il sangue è presente soltanto all’inizio, misto alle prime gocce di urina. Inoltre, fra gli scoli uretrali e nelle stesse urine, spesso si apprezza la presenza di pus. Un altro sintomo patognomonico, quasi sempre concomitante con quelli già descritti, è la difficoltà di urinare, oltre che di defecare. E’ spesso accompagnata da un’evidente dolorabilità che il soggetto prostatitico manifesta rimanendo a lungo nella posizione di defecazione e compiendo frequenti e ripetuti tentativi quando deve urinare. Per l’ipertrofia prostatica benigna, la terapia che solitamente viene praticata e che riesce a tenerla sotto controllo, consiste in una somministrazione giornaliera di un farmaco a base di un estratto vegetale. Difficilmente nell’ipertrofia prostatica benigna si fa ricorso a misure terapeutiche più severe, come la somministrazione di farmaci ormonali (estrogeni), né vengono utilizzate sostanze antiandrogene. C’è poi la prostatite batterica acuta sostenuta da infezioni batteriche. Nella sua caratteristica forma acuta, oltre a manifestare i sintomi già descritti nella forma ipertrofica benigna, ce ne sono soprattutto altri d’ordine generale spesso molto allarmanti. In primo luogo febbre alta, poi inappetenza, vomito, forte dolorabilità sul treno posteriore ed altri ancora che di solito finiscono per prevalere rispetto a quelli della causa primaria. Sempre a seguito delle infezioni batteriche, a volte si possono verificare dei casi di ascessi prostatici, situazione questa piuttosto insidiosa, perchè la possibile rottura di uno degli ascessi in addome potrebbe costituire un grave pericolo di peritonite, oltre al fatto che già di per se rappresenta un’entità patologica di difficile guarigione. I microrganismi ritenuti responsabili delle infezioni prostatiche sono soprattutto quelli gram-negativi, come Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli e Proteus mirabilis. Per curare le forme ascessuali della prostata, si deve procedere a delle indagini batteriologiche al fine di identificare l’agente causale specifico e far seguire una terapia antibiotica mirata. Quando invece si è in presenza di una forma di prostatite cronica, dove l’alterazione della struttura della ghiandola è dovuta ad infezioni di vecchia data e poco rispondente all’azione degli antibiotici ed antinfiammatori, deve essere presa in considerazione un’altra soluzione qual è l’uso di farmaci inibitori degli ormoni androgeni, oppure si deve fare ricorso alla castrazione del soggetto. Un altro aspetto di patologia prostatica è rappresentato dalle cisti prostatiche, formazioni che a volte raggiungono dimensioni così grandi che alla palpazione possono essere confuse con la vescica. Pur tuttavia anche la prostata del cane può essere colpita da processi neoplastici maligni. Si tratta di evenienze di raro riscontro, infatti l’incidenza di carcinoma prostatica nel cane viene stimata in una percentuale molto bassa al di sotto dell’1%. Fra i cani di media e grande taglia, tra gli otto ed i dieci anni, viene maggiormente rilevato l’endocarcinoma prostatico. I sintomi che vengono a manifestarsi in questa gravissima forma di prostatite vanno da una significativa perdita di peso corporeo, imputabile alla particolare condizione del soggetto canceroso, alla concomitante presenza di tutti gli altri sintomi già descritti per le altre forme di prostatiti. Per una diagnosi certa bisognerà sempre procedere ad un esame ecografico, dal quale apprezzare segni specifici indotti della neoplasia. Inoltre, quando si teme una formazione tumorale, per una diagnosi di assoluta certezza, si deve procedere ad un prelievo bioptico per via transrettale, consistente nell’asportazione di piccoli frammenti di tessuto prostatico sul quale verrà eseguita la diagnosi istologica, che è il metodo più sicuro in assoluto per accertare la presenza di un carcinoma della prostata. Il carcinoma prostatico è sempre molto invasivo, ma diventa altamente drammatico quando metastatizza diffondendo in altri organi.
Visita omeopatica
Gennaio
Presenza di urine con sangue e difficoltà alla minzione. Eczema al padiglione esterno delle orecchie (trattato con SULPHUR 5 CH, ma sta bene solo per 20 giorni). E’ molto buono con i proprietari, accetta tutti, anche gli altri animali, mai aggressivo, si lascia maneggiare facilmente, ma non dal veterinario e dagli estranei. E’ stato morso all’orecchio da un Dobermann e da allora quando vede un cane grosso diventa aggressivo.
OBSERVATION: questo animale non drena i liquidi prostatici per repressione sessuale.
Esame ecografico: prostata di 7-8 cm di diametro con presenza di parenchima prostatico disomogeneo, cisti prostatiche e paraprostatiche di dimensioni notevoli.
Biopsia transrettale: Adenocarcinoma prostatico
SABAL SERRULATA 4D 5 GOCCE BID + CARCINOSINUM 200CH BID.
Maggio
Esame ecografico: cisti prostatiche di 5 mm, cisti paraprostatiche scomparse. Prostata con parenchima normale di 4 cm. Condizioni generali ottime.
Giugno
Dermatite pruriginosa sulla guancia destra che provoca molto prurito.
SULPH 200 monodose. Split dose in due giorni consecutivi in acqua di bevanda.
Novembre
Il carattere è dolce, si fa visitare abbastanza agevolmente. Neoformazione perianale di 2 cm a ore 5. In questi giorni c’è il gatto di casa che sta male (IRC), lui gli fa da balia e lo lecca e lo accudisce.
CARC 1000 CH 5 gocce SID
Dicembre
Neoformazione perianale di 2 cm.
Marzo
Neoformazione perianale di 1 cm.